La dimensione narrativa breve non è particolarmente amata dal pubblico italiano (soprattutto dagli editori italiani); eppure, una mole esigua può coesistere con la profondità e mostrare, attraverso un frammento di esistenza, tutto un mondo. Affetti non desiderati è il titolo dell’ultima opera di Elena Rui, una raccolta di racconti appena pubblicata da Arkadia Editore.
Quello degli affetti non desiderati è un territorio di cui tutti abbiamo esperienza: chi, almeno una volta nella vita, non ha subìto malvolentieri l’attaccamento di una persona percepita come molesta, superflua, sgradevole, nella migliore delle ipotesi patetica? Viceversa, a chi non è capitato di provare sentimenti benevoli non ricambiati o che, addirittura, suscitano l’ostilità della persona che ne è destinataria?
Nei nove racconti che compongono la raccolta si narrano, appunto, relazioni d’amore e d’amicizia sbilenche: il termine è usato dall’autrice in Compromessi, storia dell’incontro fra un tredicenne non omologato ‒ che ama i libri e cerca il confronto con gli adulti estranei alla sua famiglia ‒ e un libraio trentottenne introverso e irrisolto. Fra i due nasce una comunicazione e, per un momento, un legame significativo, nonostante la grande differenza d’età.
La disparità, lo sbilanciamento caratterizzano tutte le storie della raccolta, in una carrellata a volte amara e a volte divertente di relazioni per un verso o per l’altro non paritarie: per età, per condizioni sociali ed economiche, per la diseguale intensità dei rispettivi sentimenti.
Si tratta talvolta di relazioni in bilico fra l’essere troncate e il proseguire stancamente, come nel racconto Più di Xavier. O di un legame incrinato che un evento esterno ricompatta (Inquilini). In alcune storie prevale l’aspetto sentimentale, oggetto della narrazione sono l’amore e il disamore; in altre sono in primo piano la sfera erotica, il desiderio, la seduzione, come nel racconto I calzettoni (“Penso al tiepido, che è il destino del caldo, al caldo che diventa inesorabilmente tiepido e che quindi, forse, è una chimera”, riflette malinconicamente Elisa, la protagonista e voce narrante, a proposito della passione e della sua inevitabile parabola); in altre ancora, incontriamo personaggi intenti alla dissezione degli amori passati che diventa occasione per riflettere sulla propria personalità, sui propri limiti.
Alcuni racconti sono brevi e folgoranti, quasi fotogrammi che, in controluce, lasciano trasparire il passato e intuire il futuro dei personaggi, sui quali l’autrice posa uno sguardo indulgente, pur mostrandoli in tutta la loro (nostra) povera umanità.
L’amore ‒ quante volte l’abbiamo sentito dire? ‒ è un tema abusato e quindi ormai poco interessante. Ma ciò varrebbe anche per la guerra, la violenza, l’amicizia, il tradimento, i legami familiari: di che altro si parla, a partire dai poemi epici? Cos’altro si è narrato nei secoli, se non la commedia umana nelle sue sfaccettature? La raccolta di Elena Rui, attraverso il tema più antico e scandagliato di sempre, indaga con eleganza e consapevolezza aspetti svariati dell’Occidente contemporaneo: la precarietà diffusa; la scelta di vivere in un Paese diverso da quello di origine e di adattarsi alle differenze culturali (Presagi, in cui una giovane musulmana emigrata in Francia si trova costretta a scegliere fra la lealtà verso il marito e il proprio lavoro); l’innamoramento ai tempi dei social (Audiofilia).
Un libro che piacerà agli appassionati del narrare breve ma che anche i lettori che prediligono il romanzo (o addirittura il romanzone) potrebbero apprezzare.
AFFETTI NON DESIDERATI
Elena Rui
Arkadia Editore (Sidekar)
pp. 124
euro15