LA PRIMA FOGLIA: intervista a Cesare Di Cola

È dell’ultima pubblicazione di Cesare Di Cola che parleremo con l’autore, al quale innanzitutto chiediamo: che gestazione ha avuto un’opera come La prima foglia, in cui all’immagine si sposa la parola poetica? Qual è stato il primo embrione di questo progetto, come si è arrivati dal pensiero di raccogliere insieme, di organizzare in volume alcune immagini alla più complessa operazione culturale di accostare a quelle immagini (il mondo come lo vede e vuole mostrarcelo il fotografo) i versi di grandi poeti (il mondo come lo vedono coloro che per esprimersi usano la parola e, in particolare, la poesia)?

La prima foglia è un lavoro che si è andato facendo. Un processo che ha attraversato linee d’ombra, che si è innervato dall’incontro con la poesia di alcuni autori contemporanei e che è stato concepito anche grazie al “lievito padre”, una vecchia fotocamera medio formato e un retino realizzato alla fine degli anni ’70 su una pellicola trasparente tipografica. Le immagini quotidiane del mio andare a zonzo per il territorio di Castelnuovo di Porto si incastrano, secondo stratificazioni temporali non lineari, con quelle che ritraggono il paesaggio domestico e intimo. Continua a leggere

VOCI SULLO STATO DELL’EDITORIA

Si parla tanto, con maggiore o minore cognizione di causa, di editoria, dello stato di salute dell’editoria italiana, del grande numero delle case editrici medie, medio-piccole e piccole, delle difficoltà di distribuzione e della scarsa visibilità in libreria dei libri pubblicati dalle piccole case editrici.
Si parla anche delle numerose librerie indipendenti che non riescono a resistere sul mercato e, una dopo l’altra, chiudono. Mi sembra interessante porre alcune domande ai soggetti direttamente interessati: oggi tocca ad Arianna Attinasi, docente e titolare della casa editrice indipendente Arianna Editore, di Geraci Siculo, e a Marilia Di Giovanni, titolare di una storica libreria siracusana situata nel cuore di Ortigia, La casa del libro.

Domanda: Dai vostri differenti ma ‒ credo ‒ non distanti punti di osservazione, quale ritenete essere il principale ostacolo alla diffusione dei libri editi dalle piccole case editrici? In che modo la distribuzione gioca il ruolo determinante che le viene attribuito nell’opinione diffusa anche fra i non addetti ai lavori?

Risposta ARIANNA ATTINASI: Il principale ostacolo, ovviamente, è quello della distribuzione capillare e soprattutto nazionale. È questo che ci chiedono anche gli autori quando ci incontrano la prima volta e prima di scegliere di pubblicare con noi. La distribuzione gioca un ruolo determinante, soprattutto nell’opinione diffusa, dici bene, perché tutta la nostra società contemporanea si basa sulla visione di un’immagine e, quindi, se tu vedi il libro in libreria, quel libro conta, vale, magari ti piace anche e lo compri. Un po’ come al mercato, dove vale l’esposizione della merce. Continua a leggere

ROMA RACCONTATA DA DENTRO: INTERVISTA A LIVIO CURATELLA

Livio Curatella, romano che più non si potrebbe, ama raccontare storie. Nei suoi libri si sente la passione dello scoprire e del narrare frammenti di vita. In questa intervista, in particolare, risponde alle mie domande su due sue opere pubblicate dalla casa editrice indipendente Chipiuneart Edizioni: Facce e martello (2018) e Carne di Roma (2024).
Una Roma personificata, viva, di carne appunto, che l’autore fa parlare così, nel brano che apre la sua più recente pubblicazione:

Oltre a guardarvi ho anche una voce, e decidete voi quale timbro posseggo dopo aver passato millenni sopra e sotto questo terreno.
Sono fatta di tante sostanze e sono vista da voi come appaio, cioè di marmo bianco e tufo, circondata da fontane e alberi secolari, monumenti millenari, sterminate periferie, dove tutto ha una storia, dove ogni pezzo di me racconta qualcosa, ma sono anche carne, sì, quella carne che voi sentite in un semplice contatto delle vostre membra con il mondo.

Continua a leggere

VOCI SULLO STATO DELL’EDITORIA

Si parla tanto, con maggiore o minore cognizione di causa, di editoria, dello stato di salute dell’editoria italiana, del grande numero delle case editrici medie, medio-piccole e piccole, delle difficoltà di distribuzione e della scarsa visibilità in libreria dei libri pubblicati dalle piccole case editrici.
Si parla anche delle numerose librerie indipendenti che non riescono a resistere sul mercato e, una dopo l’altra, chiudono. Mi sembra interessante porre alcune domande ai soggetti direttamente interessati: oggi tocca a Fabio Croce, titolare dell’omonima casa editrice indipendente romana, e a Tonino Puccica, titolare della libreria indipendente Enoteca letteraria di Roma.

Domanda: Dai vostri differenti ma ‒ credo ‒ non distanti punti di osservazione, quale ritenete essere il principale ostacolo alla diffusione dei libri editi dalle piccole case editrici? In che modo la distribuzione gioca il ruolo determinante che le viene attribuito nell’opinione diffusa anche fra i non addetti ai lavori?

Risposta FABIO CROCE: Il sistema di distribuzione libraria è radicalmente cambiato in peggio negli ultimi anni: i grandi distributori come il gruppo Messaggerie e Mondadori sono anche proprietari dei più importanti marchi editoriali italiani e badano a proporre i loro prodotti al pubblico sostenendoli con ottimi investimenti economici in pubblicità. Il resto è in fuori gioco non perché propone prodotti editoriali peggiori dei loro, ma perché semplicemente non ha gli strumenti economici per sostenerli degnamente. Continua a leggere

VOCI SULLO STATO DELL’EDITORIA

Si parla tanto, con maggiore o minore cognizione di causa, di editoria, dello stato di salute dell’editoria italiana, del grande numero delle case editrici medie, medio-piccole e piccole, delle difficoltà di distribuzione e della scarsa visibilità in libreria dei libri pubblicati dalle piccole case editrici.

Si parla anche delle numerose librerie indipendenti che non riescono a resistere sul mercato e, una dopo l’altra, chiudono. Mi sembra interessante porre alcune domande ai soggetti direttamente interessati: oggi tocca ad Adele Costanzo, direttrice editoriale di Chipiuneart Edizioni, casa editrice romana che pubblica narrativa, teatro, poesie, saggistica, e a Elena Aielli, titolare di una libreria indipendente, sempre a Roma.

Domanda: Dai vostri differenti ma ‒ credo ‒ non distanti punti di osservazione, quale ritenete essere il principale ostacolo alla diffusione dei libri editi dalle piccole case editrici? In che modo la distribuzione gioca il ruolo determinante che le viene attribuito nell’opinione diffusa anche fra i non addetti ai lavori?

Risposta ADELE COSTANZO: I problemi sono molteplici e di diversa natura, ma sempre riconducibili alla scarsa disponibilità economica delle piccole aziende editoriali. La stampa in numero limitato di copie, cui si è costretti sia per la limitata capacità d’investimento sia per il prevedibile scarso impatto commerciale della proposta, fa sì che i libri prodotti non possano essere esposti se non in un numero esiguo di librerie indipendenti. Continua a leggere

AFFETTI NON DESIDERATI di Elena Rui

La dimensione narrativa breve non è particolarmente amata dal pubblico italiano (soprattutto dagli editori italiani); eppure, una mole esigua può coesistere con la profondità e mostrare, attraverso un frammento di esistenza, tutto un mondo. Affetti non desiderati è il titolo dell’ultima opera di Elena Rui, una raccolta di racconti appena pubblicata da Arkadia Editore.

Quello degli affetti non desiderati è un territorio di cui tutti abbiamo esperienza: chi, almeno una volta nella vita, non ha subìto malvolentieri l’attaccamento di una persona percepita come molesta, superflua, sgradevole, nella migliore delle ipotesi patetica? Viceversa, a chi non è capitato di provare sentimenti benevoli non ricambiati o che, addirittura, suscitano l’ostilità della persona che ne è destinataria?

Nei nove racconti che compongono la raccolta si narrano, appunto, relazioni d’amore e d’amicizia sbilenche: il termine è usato dall’autrice in Compromessi, storia dell’incontro fra un tredicenne non omologato ‒ che ama i libri e cerca il confronto con gli adulti estranei alla sua famiglia ‒ e un libraio trentottenne introverso e irrisolto. Fra i due nasce una comunicazione e, per un momento, un legame significativo, nonostante la grande differenza d’età. Continua a leggere

LA RAGAZZA DELL’OPÉRA di Adriana Valenti Sabouret – Intervista all’autrice

Adriana Valenti Sabouret, nata a Siracusa, laureata in Lingue e Letterature straniere, da molti anni risiede in Francia. Ha insegnato presso l’Istituto Statale Italiano Leonardo da Vinci, a Parigi, e presso il Liceo Internazionale di Saint-Germain-en-Laye. Ha lavorato come traduttrice e ha collaborato con alcune riviste. Trasferitasi ad Alghero con il marito e i figli, ha esordito nel suo Paese di adozione con il romanzo Le rêve d’Honoré (Éditions du Panthéon, 2019). Con Arkadia Editore ha pubblicato Madame Dupont (2021) e La ragazza dell’Opéra (2023).

1. Adriana, il tuo ultimo romanzo è ambientato nei quartieri popolari di Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, dove la miseria spinge le famiglie allo sfruttamento delle figlie ancora bambine, usate come risorsa economia. La protagonista, Émilie detta Millie, piccola danzatrice e oggetto del desiderio di uomini molto più anziani di lei, ha due relazioni importanti che cambiano il corso della sua vita: la prima con il principe italiano Valerio Cedronio, la seconda con l’inglese Lord Sutton Bunbury. Continua a leggere

ELIZABETH FINCH di Julian Barnes

Si esprimeva con proprietà, le sue frasi erano grammaticalmente impeccabili –sembrava quasi di poter sentire le virgole, i due punti, i punti fermi. Non cominciava mai un periodo senza sapere come e quando sarebbe finito. Eppure non parlava mai come un libro stampato. Il suo lessico attingeva allo stesso vocabolario che utilizzava per scrivere e per conversare in genere. Eppure l’effetto non era in alcun modo anacronistico, anzi ancora più vivo. E le piaceva – forse per suo piacere, o per sorprendere noi – buttare là ogni tanto una frase in un registro diverso.

Il nuovo romanzo di Julian Barnes, (Einaudi, trad. di Susanna Basso), esplora con delicatezza e senso dell’umorismo una relazione che sfugge alle etichette. Le etichette non piacciono al personaggio eponimo, Elizabeth Finch, donna singolare senza arrivare alla stravaganza (è anzi descritta come sobria nel vestire e nell’alimentazione), di grande personalità e immensa cultura. La voce narrante è quella di Neil che, giunto alla vecchiaia, ripercorre le tappe di una lunga frequentazione, iniziata ai tempi in cui, trentenne insoddisfatto dei suoi percorsi e dei suoi traguardi, era tornato a studiare. Continua a leggere

IL VELO di Stefano Pasetto

Il velo è un oggetto di forte significato rituale e simbolico: entra, per esempio, nelle cerimonie nuziali e lo portano sul capo le religiose. Il velo copre ma lascia trasparire, nasconde e ripara. Si dice sollevare un velo, stendere un velo, alludendo a verità che vengono alle luce o si vogliono occultare.

Il velo evoca il mistero, l’occulto, ciò che non si può o non si vuole conoscere, ciò che deve restare nell’ombra senza però poter essere dimenticato. Ciò che è velato non scompare, resta lì in attesa di essere (s)velato o di piombare per sempre nell’oblio, sempre sul confine fra consapevolezza e ignoranza.

Stefano Pasetto, regista e sceneggiatore, ambienta il suo romanzo d’esordio fra l’Argentina e, in misura marginale, il Belgio nebbioso. Al centro della storia c’è un terribile segreto che unisce e al tempo stesso divide tre donne: una madre e le sue due figlie.

La figlia maggiore, Suor Silvana, insegna filosofia a Bruxelles in un istituto cattolico ed è lei la voce narrante. Nella scena d’apertura del romanzo la vediamo alle prese con i preparativi per un viaggio a Buenos Aires. L’ultima visita alla famiglia è avvenuta per i funerali del padre, sette anni prima. Continua a leggere

DIVORZIO DI VELLUTO di Jana Karšaiová

Divorzio di velluto è l’espressione con la quale si descrive la separazione fra la Repubblica Ceca e la Slovacchia (1 gennaio1993).

Questo romanzo di Jana Karšaiová (Feltrinelli, 2022) racconta, sullo sfondo della scissione della Cecoslovacchia in due Stati distinti, una serie di distacchi: dal Paese, dalla famiglia, da un amore.

La Cecoslovacchia era durata meno di settantacinque anni, non era mai esistita una nazione “cecoslovacca”, anche se per aumentare la credibilità del nuovo Stato si era cercato di cavalcare questa idea. La lingua e la cultura slovacca si erano sviluppate più tardi rispetto a quelle ceche, e le due non si erano mai veramente amalgamate. Anche per questo, e per la maggioranza numerica dei cechi che erano quasi il doppio, in Cecoslovacchia gli slovacchi erano economicamente e culturalmente più deboli. Durante il comunismo le divergenze fra le due nazioni si erano un po’ affievolite, il regime rappresentava il nemico comune da combattere per tutti. Ma poi l’avevano sconfitto.

Katarína torna a Bratislava da Praga per trascorrere il Natale con la famiglia. Da sette anni sua sorella Dora, la persona alla quale fin dall’infanzia è stata più legata, vive negli Stati Uniti. Continua a leggere

PENELOPE di Silvana La Spina

Penelope, romanzo di Silvana La Spina ispirato alle vicende della sposa di Odisseo, è stato pubblicato per la prima volta da La Tartaruga nel 1998 ed è stato ripubblicato nel maggio di quest’anno.
Con scrittura elegante e al tempo stesso sanguigna, l’autrice rovescia tutti gli stereotipi ai quali siamo abituati: Penelope felicemente prigioniera del ruolo di donna paziente, Penelope moglie e madre che attende il ritorno dell’eroe infedele rimanendogli fedele, regina nel suo gineceo ma priva di ogni potere, tanto che perfino il figlio giovanissimo, Telemaco, la esclude con durezza e fermezza dalle decisioni importanti, rimandandola alle sue stanze, al suo telaio, alle “cose da donne”.
La storia di Penelope, come la ricostruisce e la reinventa Silvana La Spina, non inizia con l’attesa del ritorno del guerriero vagabondo, come se nulla di importante potesse esserle accaduto prima; già solo per il risalto che l’autrice dà alle vicende che precedono l’incontro e il matrimonio con Odisseo, questa Penelope ha un risalto da protagonista anziché da sbiadita figura di contorno in una storia tutta maschile, incentrata sul celebre marito, sul figlio Telemaco, sui Proci che aspirano a sposarla per regnare su Itaca. Continua a leggere

LA RICREAZIONE È FINITA di Dario Ferrari

Marcello Gori, trentenne viareggino laureato in Lettere, si lascia pigramente vivere e non sogna il successo. Sostanzialmente disoccupato, si rifiuta di lavorare nel bar di suo padre e trascina un’esistenza fatta di soddisfazioni mediocri e orizzonti angusti.

Io a trentun anni non sono molto diverso da quello che ero a ventidue, che a sua volta non era granché diverso da quello che ero a sedici. Se considero i traguardi che ho raggiunto, semplicemente, non ne vedo: checché ne pensi mia madre, una laurea in Lettere nel ventunesimo secolo non può essere considerata un traguardo. A oggi ancora non sono stato in grado nemmeno di prendere un cane, per dire. O di finire Morte a credito.

I suoi amici gli assomigliano; la sua fidanzata no. Letizia, laureata in Medicina, energica e volitiva, è determinata a raggiungere obiettivi che considera vitali. La loro relazione tranquilla e grigia non sfolgora di passione, ma se la fanno bastare.

Nella routine di Marcello tutto cambia quando, per una serie di circostanze che s’incastrano una nell’altra trascinandolo in un’avventura alla quale non riesce a sottrarsi, conquista una borsa di dottorato in Italianistica.

Continua a leggere

GUAIO DI NOTTE di Patrizia Rinaldi

«Sa perché dalle mie parti un guaio molto brutto si dice “guaio di notte”, ’nu guaio ’e notte? Perché di notte anche un imprevisto di media importanza si complica.»

Si ride e ci si commuove, leggendo le vicende tragicomiche delle due protagoniste dell’opera più recente di Patrizia Rinaldi,Guaio di notte, romanzo pubblicato da Rizzoli. E ci si appassiona alle vicende di un duo che per i guai sembra avere una calamita. Guai gravi, perché un guaio di notte, a Napoli, è un guaio grave, un guaio brutto: di notte ogni cosa appare nella luce peggiore.

La Signora e Andrea sono in fuga dalle rispettive vite passate. La prima è attempata ma bella, affetta da fisime e da vere fobie, ma detesta che le si chiami fobie. Sdrammatizza le difficoltà e le affronta con le armi migliori reperibili sul mercato: fascino, intelligenza, spregiudicatezza, duttilità e ironia. Continua a leggere

SUI PASSI DI LEI di Emma Di Rao

Una storia di misteri, silenzi, fughe e ritorni in questo romanzo di Emma Di Rao.

La protagonista, Lea Calì, lavora come editor in una casa editrice torinese. Ha abbandonato la natia Sicilia per mettere fra sé e il passato una distanza che è misurabile non solo in chilometri, ma anche in differenze profonde fra i due contesti. Eppure, il passato non passa mai davvero, non si lascia cancellare del tutto dalla memoria, si riesce a lasciarlo ai margini della consapevolezza ma infine si ripresenta, in modi vari e imprevedibili, a far sentire la sua voce e il suo peso.

Quando Lea torna in Sicilia, per la morte della madre, il nuovo lutto si aggiunge al ricordo di un’assenza già sperimentata anche mentre la donna, distaccata e fredda, era viva. Nodi incomprensibili riemergono, vecchie ferite che distanza e tempo non hanno guarito si riaprono. Domande che non hanno mai avuto risposta premono di nuovo sull’anima di una donna che ha attraversato abbandoni e smarrimenti, trovando conforto nelle parole scritte, nelle storie di invenzione letteraria.

Perché la morte aveva reso definitiva l’assenza, inghiottendo tutte le risposte alle mille domande che non aveva mai osato rivolgere alla madre.

Continua a leggere

LA ROSA È VIVA di Denise Ciampi

«E io ho il cuore nero e tanta gente mi vorrebbe al cimitero, Ma io ho il cuore nero e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero!». Marco ha messo i 270 Bis e canta, pigiando il piede sull’acceleratore. Alla fine della canzone stende il braccio quanto gli consente il tettino della macchina: «A noi!».

Questa musica mi piace, quando la ascolto mi sento parte di qualcosa di grande, che cambierà il mondo. Qualche mese fa sono stata anche a un concerto, Marco mi teneva il braccio sulle spalle e cantava, io invece non cantavo un granché, perché tante canzoni non le conoscevo. Allora ho incominciato a ascoltare la nostra musica con gli auricolari, così imparo le parole.

Con La rosa è viva, romanzo pubblicato da ChiPiùNeArt Edizioni, Denise Ciampi intreccia una storia contemporanea, attualissima, a una storia, che risale agli anni Quaranta, di fascismo, antifascismo e resistenza. Continua a leggere