Bugiardi e innamorati è una raccolta di racconti che uscì per la prima volta a New York nel 1981 con il titolo Liars in love: stories, e che è stata proposta in Italia solo nel 2011 da Minimum fax, nella traduzione di Andreina Lombardi Bom.
I sette racconti che compongono la raccolta, ci presentano personaggi con vite e caratteristiche diverse; due ragazzini figli di madri divorziate, uno scrittore disilluso, una prostituta londinese, un soldato in licenza, la moglie di un professore, un impiegato con aspirazioni letterarie.
Vite diverse, ma che sotto la penna di Yates seguono tutte la stessa identica parabola di decadenza.
Yeats, infatti, li coglie in quel momento delle loro vite dove i personaggi credono, o si illudono, di poter rimettere in sesto le proprie esistenze. Esistenze che già dalla prime righe di ogni racconto ci appaiono compromesse, incrinate da legami finiti, o in procinto di esserlo. Madri divorziate, padri soli, figli testimoni di uno sfacelo percepito come inevitabile. Ma i personaggi di Yates, negando l’imminente catastrofe, con la convinzione di meritarsi un destino diverso e per questo migliore, si affannano comunque per raggiungerlo, fallendo.
Il realismo dello sguardo di Yates è sempre agghiacciante nelle sue pagine, eppure risplende di quella luminosità che hanno quelle fotografie immutabili e irripetibili nelle loro particolarità e caratteristiche.
Fra le sue parole percepiamo tutto il senso di impotenza che i suoi personaggi provano, ma assimiliamo allo stesso tempo anche la loro volontà di negarlo.
Questa negazione, questa “bugia”, detta e contemporaneamente negata, sia a se stessi che al mondo, li trasforma in tanti attori intenti ad interpretare un parte.
Molti loro atteggiamenti e reazioni li percepiamo forzati e stonati, come quelle performance teatrali mal riuscite; ma questo non ci preclude di provare per loro un moto di tenerezza e compassione.
Yeats a tratti è crudele, un genio della vivisezione, ma come giustamente fa notare Giorgio Vasta nella sua prefazione al libro, ritroviamo sparse nelle varie trame frasi che ci accarezzano teneramente e fugacemente. Momenti di breve, brevissimo sollievo, che comunque non cambiano l’esito degli eventi, ma che consolano per una frazione di secondo e che non sempre possiamo ritrovare negli altri suoi lavori.
Vasta cita il pianto di Billy, stretto al grembo materno, il volto affondato nei suoi “abiti puliti” (Oh Giuseppe sono così stanca).
A me, invece, ha colpito il goffo abbraccio di Elizabeth a sua figlia Nancy, mentre si ritrovano chiuse in macchina dopo aver lasciato l’ennesima casa (Partecipare alla corsa).
Il suo sussurro appena udibile, quel “Dammi retta, andrà tutto bene, tesoro. Andrà tutto bene”.
Un’altra bugia, certo, ma così confortante!
Bugiardi e innamorati
di Richard Yates
Anno 2011
pp. 319
€ 13,50
Minimum fax