NOLI ME TANGERE di Andrea Camilleri

71qx5vqra3lUna donna seduta di spalle su dei gradini, il suo vestito rosso e la sua ombra in quella che sembra essere una giornata calda e soleggiata in uno spazio anonimo e immobile come nei quadri di Hopper. Ecco l’illustrazione di Jean-Pierre Leclercq che fa da copertina al nuovo libro di Andrea Camilleri. Un’immagine e un nome, quello dell’autore, che suscitano già interesse al primo sguardo.

Non è la prima volta che lo scrittore siciliano ci conduce per i sentieri dell’arte. Nel 2009 aveva pubblicato Il cielo rubato. Dossier Renoir, storia di fantasia su un’opera realizzata dal pittore impressionista durante il suo soggiorno in Sicilia. Ma questa volta Camilleri prende congedo dalla sua terra per attraversare altre località italiane: da Roma a Milano, passando per Firenze e Murano, tappe di “un viaggio che ha del rituale e purificatorio”. Continua a leggere

NON NE HO LA MINIMA IDEA di Francesca Massaroli

nonneholaminimaidea_coverNon ho la minima idea di come cominciare questa recensione. Sarà che questa storia è un cerchio perfetto: inizia nello stesso momento in cui finisce. E in mezzo c’è tutto il resto. E allora tu non sai bene se iniziare dall’inizio, dalla fine (che poi sono la stessa cosa, appunto), o da tutto-il-resto. Forse meglio lasciar perdere questi ragionamenti e scrivere qualche pensiero sparso, così come viene.

Quando la vita sembra procedere su un binario che non ammette deviazioni, è sempre il momento in cui, di solito, accade qualcosa. Bello o tragico che sia questo qualcosa, alla vita non importa. Le interessa solo dimostrarti che quel binario lì, che vedi tra i tuoi piedi quando guardi per terra, in realtà non esiste; che te lo faccia capire a colpi di orrore o di gioia, è ai suoi occhi (della vita, intendo) irrilevante.

Succede così anche in questo romanzo, quando l’esistenza di Anita Giunchi sta procedendo, senza scossoni, verso nulla. Anita, legata a un ragazzo di nome Otis che “fa l’artista”, ha da poco trovato un lavoro sicuro come segretaria in uno studio notarile rinomato, accantonando, forse per sempre, il sogno di fare l’insegnante:

A me far quel lavoro, mi sembrava di stare lì a compilare i giorni. Crocette a caso, però.

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DIO ODIA LE DONNE di Giuliana Sgrena

dio-odia-le-donne_pc-391x550Quando ci si trova di fronte un testo come quello di Giuliana Sgrena sorgono numerose riflessioni che meriterebbero più spazio, ma che per ovvie ragioni non potranno essere affrontate qui in maniera esaustiva. Pertanto, oltre a rimandare alla lettura del libro edito da Il Saggiatore, è opportuno segnalare l’incontro con l’autrice che si terrà domani 30 Settembre alle 18:00 presso Lìbrati, la libreria delle donne di Padova.

Un compendio sul maschilismo nelle religioni (e non solo), che senza averne la pretesa si rivela abbastanza esauriente, sembra non svelare nulla che già non si sappia, eppure il valore di quest’opera risiede proprio nel rifiuto, più o meno esplicito, da parte delle istituzioni religiose di mettere veramente in discussione l’ipostatizzazione del patriarcato.

Ancora oggi i maschi tolgono la parola alle donne. Succede soprattutto nelle istituzioni religiose. Ne è un esempio il Sinodo sulla famiglia, che si è svolto in Vaticano dal 4 al 25 ottobre 2015 e che, per l’argomento trattato, avrebbe dovuto avere nelle donne un interlocutore prioritario. Su 253 partecipanti le donne erano 35, di cui 18 mogli di coppie ‘felici’, 3 suore e 14 uditrici, tutte senza diritto di voto, con poco tempo per parlare e non nei gruppi di lavoro.

In questa produzione ibrida l’autrice cede la parola proprio alle religioni, riportando alcuni passi tratti dai libri sacri dei tre monoteismi (Ebraismo, Cristianesimo e Islam), fondendoli nel testo con interviste e testimonianze raccolte durante la sua carriera di cronista e, ancora, con elementi del suo vissuto personale (dall’infanzia nell’Italia bigotta degli anni cinquanta, fino al rapimento in Iraq). Continua a leggere

PADANIA di Massimiliano Santarossa

Layout 1Era l’inizio di settembre e tornavo dalla data zero dello spettacolo “Solitari Padani Umani” di Massimiliano Santarossa e Pablo Perissinotto. Una notte quasi surreale, svoltasi nel giardino della casa editrice Biblioteca dell’Immagine che ha organizzato l’evento. Le canzoni di Perissinotto si fondevano in modo perfetto con i testi di Santarossa, le due voci si alternavano tra musica e racconto, e un numero ristretto di invitati, seduti nel giardino ascoltavano in silenzio seguendo i percorsi  e le trame. Lo spettacolo racconta quello che c’è prima, dentro, attorno a Padania, il nuovo romanzo di Massimiliano Santarossa. È la storia di una generazione sopravvissuta alla fabbrica, alla droga, alle notti di follia, ai quartieri degradati. Uno su dieci ce l’ha fatta, Pablo e Massimiliano raccontano gli altri nove.
Vedere lo spettacolo è respirare a pieni polmoni quello che ha condotto Santarossa a scrivere i suoi romanzi più realistici (Storie dal fondo e Gioventù d’asfalto pubblicati da Biblioteca dell’Immagine, Hai mai fatto parte della nostra gioventù e Cosa succede in città pubblicati da Baldini&Castoldi); è capire cosa lo ha portato a ritornare al realismo: la necessità di mostrare attraverso le sue parole ciò che non vogliamo vedere. Continua a leggere

SOTTRAZIONE di Carlo Sperduti

sperduti_sottrazioneCarlo Sperduti con Sottrazione costruisce una raccolta di racconti, editi e inediti, che, oltre alla caratteristica cifra stilistica dell’autore, sembrano essere accomunati solo da una struttura formale: la progressiva riduzione dei caratteri impiegati nella scrittura di ogni singolo pezzo.

Sono trentaquattro racconti divisi in tre sezioni: Prima sottrazione. Da 18233, Seconda sottrazione. Da 5213 a 2019, Terza sottrazione. Da 1964 a 163.

Il libro si apre con una Prefazione di Fabio Viola, ma questa è una prefazione poco ortodossa e molto in linea con l’autore che presenta, infatti, Fabio Viola, si può dire scriva un contributo alla maniera di Sperduti su Sperduti.

Alla fine del volume è presente anche una Appendice. Anche questa non è una vera appendice, sono Re minori in micro fiabe, ovvero microracconti di due o tre righe giocati su una sillaba: Re. Continua a leggere

ISOLE MINORI di Lorenza Pieri

isole-minori-lorenza-pieri-eo-1Con Isole minori Lorenza Pieri costruisce un romanzo a due facce, che pur presentando qualche disarmonia, rimane una prova narrativa di valore e una lettura molto gradevole.

In duecento pagine attraversa quarant’anni, (dal 1976 al 2012), raccontando la vita della protagonista passando per le varie tappe della sua [esistenza] e della sua famiglia. L’arco temporale del racconto si dilata fino a inglobare la storia di come si sono sposati i genitori di Teresa, la protagonista, e di come sono arrivati al Giglio portando con loro Nonnalina, e ancora fino alla vita passata di Nonnalina. Vita passata perché è come fosse altra da quella donna che adesso è la nonna, una vita che sarà svelata alla protagonista dalla sorella maggiore Caterina, come fosse una delle storie che le racconta la sera prima di dormire. Ma questa è una storia terribile e segreta, una storia letteralmente in-credibile.

E poi c’è la Storia con i suoi piccoli fatti, cose piccole che forse in pochi ricordano, come l’episodio che apre il libro: le proteste legate al soggiorno obbligato di Freda e Ventura sull’isola del Giglio; e l’altro pezzo di storia che entra nel romanzo: la Concordia. Uno in apertura e uno in chiusura, quasi a sigillare il libro. Continua a leggere

LA MIA PUTTANA FRANCESE – Una delicata storia d’amore di Gene Wilder

La-mia-puttana-francese-gene-wilder-sagomaDopo il suo esordio come scrittore con l’autobiografia Baciami come uno sconosciuto, La  mia puttana francese (My french whore) è il primo romanzo di Gene Wilder. 

Sono rimasta piacevolmente colpita dall’edizione. Sagoma Editore ha curato davvero bene questo libro: la copertina è bella ed elegante, in linea con il contenuto del libro. I caratteri sono leggibilissimi e la suddivisione dei capitoli segue lo stile grafico del titolo, l’asimmetria delle pagine, poi, ci rimanda indietro nel tempo, un’imperfezione (voluta) davvero piacevole al tatto.

Aprendo il libro ci troviamo nel 1918. Paul Peachy è un conducente di treni, nonché attore mancato, di Chicago (impossibile non associare il personaggio allo stesso Wilder). Insoddisfatto della sua vita e infelice del suo matrimonio, decide di lasciare tutto e arruolarsi nell’esercito americano. A giugno dello stesso anno sbarcherà in Francia per combattere i tedeschi. A causa dell’origine tedesca della sua famiglia e della conoscenza della lingua, Peachy si ritroverà dall’altra parte della barricata, in territorio tedesco, costretto ad interpretare il ruolo di una famosa spia germanica. Ed è proprio in questa veste che farà la conoscenza di Annie, puttana francese, di cui si innamorerà, mentre intorno a loro infuria l’atrocità della guerra e il pericolo costante di essere smascherato dai  nemici.
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L’ALLIEVA di Alessia Gazzola

L_allieva-dal-libro-alla-fiction L’Allieva è un libro che incuriosisce: scritto da una giovane donna, un medico legale, ha riscosso tanto successo da ispirare una fiction che andrà in onda su Rai Uno il prossimo settembre. Viene classificato come thriller, ma in realtà il mistero sull’omicidio di Giulia Valenti, una giovane studentessa della borghesia romana, sembra un pretesto mediante il quale l’autrice fornisce alla protagonista l’occasione per parlare di sé. Le vicende sono narrate in forma diaristica, tanto da evocare le confidenze adolescenziali di una liceale, con tanto di citazioni tratte da brani musicali. Il giallo si mescola dunque col rosa, assumendo una tinta incerta che lascia delle perplessità. Continua a leggere

VITA E OPINIONI FILOSOFICHE DI UN GATTO di Hippolyte Taine

Vita-e-opinioni-filosofiche-di-un-gattoState cercando un libro da leggere sotto l’ombrellone o nella pace di una vetta alpina? Perfetto, eccolo qui: Vita e opinioni di un gatto del filosofo francese Hippolyte Taine, un libro piccolo piccolo ma dall’anima doppia che riesce a essere doppiamente delizioso e adatto a essere letto ovunque e da chiunque.
Seppur breve, Vita e opinioni filosofiche di un gatto si presenta come vero e proprio racconto di formazione e compendio della filosofia materialista e relativista di Hippolyte Taine, che mischia ironia e realismo, leggerezza e cinismo per raccontare una favola morale, un racconto filosofico che traccia un doppio ritratto, quello del gatto e della natura, e quello dell’uomo: egoista, orgoglioso e superstizioso.
Il racconto inizia con una dolcezza che però già lascia presagire altro:

Sono nato in una botte in fondo a un fienile: la luce cadeva sulle mie palpebre chiuse, così, i primi otto giorni, mi sembrò tutto rosa.
L’ottavo fu ancora meglio; guardai e vidi una grande pioggia di luce sull’ombra nera, danzavano la polvere e gli insetti. Il fieno era caldo e odoroso; i ragni dormivano appesi alle ragnatele; i moscerini ronzavano; tutti avevano un’aria felice.

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UNA VOLTA L’ESTATE di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi

UnaVoltalEstateE’ uscito il 30 giugno il romanzo Una volta l’estate scritto a quattro mani da Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi. Avevo già letto un romanzo della Palomba, Homo homini virus, divorato in due notti, mi era rimasto addosso per giorni. Quindi ho iniziato questo nuovo con grande curiosità e aspettative.

MAYA
“Lentamente Anya si alzò in piedi con Arturo tra le braccia.
Risolverò tutto.
Sentii l’eco dei tacchi allontanarsi.
Mi occuperò io di lui.
La maniglia della porta aprirsi.
Sistemerò tutto.
Poi richiudersi.
Uscì con mio figlio in braccio. Io sul pavimento non potevo alzarmi.
Ovunque infiammava il vespro, sul ponte. Portai le mani sulle guance, chiusi gli occhi. Gridai. E nessuno poteva sentirmi.”

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L’ALTRA FIGLIA di Annie Ernaux

l'altrafigliaDurante l’infanzia molti hanno esperito la gravità del taciuto, dell’indicibile che costringe a fingere di non sapere o non sentire ciò che gli adulti tentano maldestramente di nascondere. All’origine della storia della Ernaux c’è proprio questa sorta di perturbante, nell’accezione freudiana: l’estraneo, rimosso, eppure familiare che genera spaesamento.

Negli anni Cinquanta, secondo una regola implicita era proibito interpellare i genitori, o gli adulti in generale, su ciò che non volevano che sapessimo ma che in realtà sapevamo già

L’autrice francese, nota per la sua capacità di trasformare istanze autobiografiche in spunti di riflessione esistenziale, ha scritto una lettera alla sorella mai conosciuta. Una lettera di cui noi lettori siamo destinatari quasi per errore, degli intrusi che dopo essersi imbattuti per caso nella corrispondenza altrui non riescono a smettere di leggere. Continua a leggere

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE di Mark Haddon

LostranocasodelcaneChristopher, quindici anni, vive con il padre e un topo di nome Toby, ma se fosse lui a descriversi in prima persona, così come in prima persona avviene la narrazione stessa del romanzo, probabilmente invertirebbe l’ordine. Perciò: Christopher vive con Toby e con suo padre. Quindici anni e la sindrome di Asperger a complicare un’età già di per sé complessa, Christopher odia il giallo e il marrone; sopra ogni altra cosa detesta le banane, perché sono gialle e come se non bastasse diventano marroni.
La narrazione scaturisce da un fatto accaduto una notte, quando il ragazzo trova il cane della vicina morto in giardino, trafitto da un forcone. Amante dei libri gialli, Christopher decide di scoprire chi sia il colpevole di quel delitto, proprio come farebbe il suo mito Sherlock Holmes.
Quello del cane ucciso a mezzanotte non è, tuttavia, il solo mistero che il ragazzo si troverà a disvelare nel corso della narrazione: c’è un segreto molto più grande che suo padre gli ha nascosto, con quella protezione genitoriale che non si sa mai quanto sia amore e quanto sia egoismo. Forse perché è inscindibilmente entrambe le cose. E poi ci sono gli enigmi piccoli, quotidiani: la sindrome di Asperger (anche se Christopher preferisce definirsi semplicemente uno che ha “problemi comportamentali”), non gli permette di codificare le reazioni, le emozioni o semplicemente le parole delle persone con cui entra in contatto; anch’esse, perciò, diventano per lui nient’altro che “uno strano caso” da risolvere, più che la possibilità di legami da suggellare: Continua a leggere

NOI CHE SALVAMMO IL MONDO DA IVAN DRAGO di Andrea Malabaila

noi-che-salvammo-il-mondo-da-ivan-drago-malabaila-intermezziCon Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago Andrea Malabaila ci trascina attraverso le pagine in una operazione nostalgia scritta su misura per noi che ormai siamo arrivati ai quaranta e che quella roba lì ce la ricordiamo tutta e bene.
È il 1986, sta per passare la cometa di Halley, mancano pochi mesi al disastro di Cernobil e il mondo è ancora diviso in due blocchi contrapposti.
Filippo, Panino e Jabbar hanno dodici anni, sono compagni di classe e sono vessati da bulli che li inseguono in scooter mentre loro devono pedalare sulle BMX.
Tra alieni, guerre atomiche e un nonno che la sa lunga sui complotti dei comunisti e non solo, i tre amici, (e -come da copione- una ragazza), sono destinati a salvare il mondo e a diventare degli eroi. Ma le complicazioni arriveranno presto, e i protagonisti saranno costretti a fare la gincana tra una difficoltà e l’altra, scansando pericoli e imprevisti per riuscire a raggiungere lo scopo sventando la catastrofe. Continua a leggere

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI di Giacomo Mazzariol

miofratelloDinosauriGià lo immaginavo: mio fratello il ghepardo. Ci saremmo inseguiti per le scale, ci saremmo fatti gli agguati sui letti, avremmo lottato per la supremazia del bagno e, cosa più importante di tutte, avremmo stretto alleanze: io e lui alla conquista del lettore dvd, dei biscotti al cioccolato, del campo da basket. Io e lui. Alla conquista del mondo.

E’ una domenica pomeriggio qualsiasi, in un parcheggio qualsiasi, quando Giacomo e le sorelle Chiara e Alice ricevono la notizia che presto la famiglia si sarebbe allargata: un fratellino è in arrivo.
Una nuova vita sarebbe iniziata, per tutti.
«Insomma, è la storia di Giovanni, questa» e sono gli occhi del fratello Giacomo a raccontarcela. Giacomo che, a cinque anni, è contento di poter molto presto avere un nuovo complice in casa, un compagno di giochi, di avventure, di botte e corse in bicicletta, di scoprire tutto quel mondo che tra fratelli si condivide. Le sue aspettative sono tante, i progetti anche, la gioia immensa tanto da togliere il fiato, tanto da voler da subito rendere speciale il loro rapporto scegliendo lui stesso il nome:  «Almeno che cominci con la G. è possibile un nome che cominci con la G? Insomma, vorrei che si capisse che siamo fratelli. È un gesto d’amore, il mio…»
E poi arriva un’altra domenica qualsiasi, il parcheggio però è sempre lo stesso, la scena sembrava quella di qualche settimana prima, erano solo le parole a cambiare: «Vostro fratello sarà… speciale. Nel senso – disse papà, – che sarà… diverso. Affettuoso, anzitutto. Molto. Moltissimo. E poi sorridente e gentile. E tranquillo. E con i suoi, ecco, diciamo con i suoi tempi
E nella testa di Giacomo il fratellino si trasforma in un eroe. Continua a leggere

LA VITA COME UN ROMANZO RUSSO di Emmanuel Carrère

coverlavitacome...La vita come un romanzo russo è un libro che in poco più di duecento pagine racconta due anni della vita dell’autore: una storia di fallimenti, tanto professionali quanto personali, superati forse proprio grazie ad una narcisistica ma ben riuscita sublimazione letteraria.
Tutto inizia su un treno in corsa, la meta è un remoto paese della Russia, Kotel’nič, dove l’autore si sta recando per girare un reportage sulla misteriosa vicenda di un uomo ungherese dimenticato lì “come un pacco in giacenza”. Ben presto quello che sembrava solo un viaggio di lavoro si rivela molto di più: un’avventura dove è in gioco la riconciliazione dell’autore con le sue origini russe. Dalla vicenda dell’ungherese Carrère passa, infatti, alla scomparsa di suo nonno. L’eco dell’inquietudine che traspare dalle vecchie lettere del progenitore, investe l’autore con ricordi confusi e dolorosi, insieme a una tetra ninna nanna cosacca che risuona come un mantra.
Si fa così strada una storia fatta di corrispondenze tra esistenze lontane nello spazio e nel tempo, in un “oscuro viaggio nell’inconscio di due generazioni”. Il viaggio diventa un progetto di salvezza che l’autore decide di intraprendere per liberarsi del peso che lo attanaglia gettando un’ombra oscura su una vita soddisfacente solo all’apparenza. Continua a leggere