Si ride e ci si commuove, leggendo le vicende tragicomiche delle due protagoniste dell’opera più recente di Patrizia Rinaldi,Guaio di notte, romanzo pubblicato da Rizzoli. E ci si appassiona alle vicende di un duo che per i guai sembra avere una calamita. Guai gravi, perché un guaio di notte, a Napoli, è un guaio grave, un guaio brutto: di notte ogni cosa appare nella luce peggiore.
La Signora e Andrea sono in fuga dalle rispettive vite passate. La prima è attempata ma bella, affetta da fisime e da vere fobie, ma detesta che le si chiami fobie. Sdrammatizza le difficoltà e le affronta con le armi migliori reperibili sul mercato: fascino, intelligenza, spregiudicatezza, duttilità e ironia.
Molto più giovane, di una stordente bellezza androgina, Andrea è altrettanto fascinosa, intelligente, ironica, duttile e spregiudicata. Un dolore l’accompagna da quando era una bambina: a poco a poco la penna abilissima di Patrizia Rinaldi ce ne rivela i percorsi.
Cosa accomuna la Signora e Andrea? Sono due creature in fuga dal male e in cerca di qualcosa di buono che ha la consistenza di un sogno. Fra loro nasce e si consolida un rapporto vivace, punteggiato da scontri, salvataggi reciproci, scambi di ruoli: a volte una frena e l’altra accelera e viceversa; a volte una ha paura e l’altra la rincuora e viceversa. Sarebbe riduttivo dire che una cerca una figlia e l’altra una madre: è tutto molto più complesso.
Per guadagnarsi da vivere e per salvarsi, la Signora e Andrea si improvvisano investigatrici in un caso di omicidio che è solo il primo anello di una catena di sangue in cui sono coinvolti numerosi personaggi: appartenenti alle forze dell’ordine, ricchi infelici, individui ambigui e oscuri, veri e propri malviventi. Tutti con personalità sfaccettate e difficili da decifrare: niente è come sembra, nessuno è un vero mostro o un vero angelo, nessuno può ritenersi assolto e, come in un gioco di scatole cinesi, ogni verità faticosamente svelata ne copre o ne lascia intravedere in controluce un’altra.
Poco prima delle sei, Andrea bussò alla porta: pure lei si era svegliata presto. La Signora prese dal cassetto due foulard Hermès: uno per sostenere il braccio ingessato e l’altro per la pistola. Andrea le fece notare che lo strofinio del gesso e della pistola li avrebbero sciupati.
La Signora alzò le spalle.
«La bellezza si sciupa comunque, perciò tanto vale che la rovini io…»
C’è una terra promessa alla quale la Signora aspira e nella quale vorrebbe portare in salvo, oltre che se stessa, anche Andrea. E chi legge sta in attesa di scoprire, pagina dopo pagina, non solo la verità sui crimini che sono stati commessi ma anche (e soprattutto) se arriveranno cose buone per consolare chi ha conosciuto tanta sofferenza o cose cattive per metterne ancora alla prova la resistenza.
È una storia di guai e riscatto, di coraggio e paura, di legami che si stringono e si sciolgono, raccontata con la poesia e il senso dell’umorismo tutto partenopeo ai quali Patrizia Rinaldi ha abituato i suoi lettori.
GUAIO DI NOTTE
Patrizia Rinaldi
Rizzoli (Nero Rizzoli)
pp. 324
euro 17