Cosa sarebbe successo se fossi nata per prima? Lei sarebbe stata… come me? Cosa sarebbe successo se Set, il terzo figlio dopo Caino e Abele, fosse stato il primogenito? Cosa sarebbe successo se il Signore fosse stato contento del dono di Caino? Caino avrebbe mai risvegliato il mostro che dormiva dentro di lui? Scelsi la veste da indossare. Non avevo, capite?, grandi piani. Perché non ero ambiziosa. Non avevo bisogno degli applausi del pubblico. Ero spirituale per natura. Una creatura spirituale e maligna. Credo che ce ne siamo molte, in giro.
Difficile spiegare perché leggere Il peccato di Josephine Hart, anzi, a dirla tutta, sarebbe molto più facile spiegare perché non si dovrebbe leggerlo. Primo motivo fra tutti è che questo è il libro dell’odio, della rabbia, del rancore e della vendetta; mai mi ero mai avvicinata ad un libro infestato di tutte queste emozioni negative eppure, ad oggi, non ho nessun rimpianto. E questo grazie a come l’autrice, attraverso la sua scrittura, permette al lettore di scivolare su parole amare e scene brutali con la tranquillità, l’indifferenza e perché no, con l’ironia che solo la totale assenza di sentimento può provocare.
La storia raccontata è tutta al femminile: le protagoniste sono due sorelle o meglio sorellastre e se pensate che questo sia solo un dettaglio allora vi state sbagliando di grosso! Perché effettivamente, a ben vedere, tutto il romanzo gira intorno alle legittimità: della bellezza, della felicità, del primo amore.
Anche gli uomini presenti nel romanzo non sono altro che un accessorio di questa legittimità, che accresce o sminuisce un’eredità silenziosa: la felicità.
Inutile parlare di quel che succede, vi rovinerei una storia all’ultimo respiro e questo sì che sarebbe un vero peccato!
Non lasciatevi intimidire dalla protagonista ne dalle sue premesse, i suoi pensieri ci feriscono, ci inseguono come le Erinni ma in fondo non possiamo dire di non averli pensati almeno una volta nella vita e questo è il nostro peccato originale e alcune Erinni ancora ci aspettano nel buio.
Esistono molti modi di avere un’infanzia poco felice: Uno di essi consiste nell’essere troppo fortunati. Questa consapevolezza, omaggio del tempo, si forma lentamente. Dicono che il velo dietro il quale si nasconde il nostro futuro è stato tessuto da un angelo misericordioso. Ma cos’è che ci rende ciechi davanti al nostro imprevedibile passato? Perché portiamo una benda sugli occhi mentre frughiamo tra le sue rovine, invischiati nell’intricata ragnatela delle cause e degli effetti? Romanzieri delle nostre vite, raccontiamo delle storie, fabbricandoci con pezzi di altre persone, usando vivi e morti per dire la nostra. Questa è una storia: frammenti di una vita. Di più vite. Soprattutto della mia. E della sua.
IL PECCATO
Josephine Hart
Trad. Vincenzo Mantovani
Feltrinelli (Universale Economica)
pp. 155
euro 7