Anche io, come molti lettori, ho le mie piccole manie. Sulla prima pagina di ogni libro che ho letto, oltre al mio nome, campeggiano la data di inizio e fine lettura e le pagine in cui compaiono i passaggi che più ho amato di quel libro, debitamente sottolineati.
E’ molto difficile trovare un libro senza queste mie note di lettura. Quasi sempre, infatti, in ogni libro trovo un passaggio, una descrizione o un ragionamento che mi hanno colpito e che voglio ricordare.
In Leggendo Turgenev lo spazio dedicato a questa mia mania è vuoto. Me ne sono accorta solo a fine lettura e ho pensato che non era un buon segno.
Mary Louise, la protagonista, è una giovane protestante irlandese.
La sua è una povera famiglia di agricoltori e per sfuggire alla monotonia della vita di campagna, decide di sposare Elmer Quarry, un commerciante di tessuti benestante che vive nella vicina città e più vecchio di lei di 14 anni. Il loro non è un matrimonio d’amore. Lei lo sposa per affrancarsi dalla campagna, con l’illusione di una vita più piena e soddisfacente in città; Elmer la chiede in moglie per dare un erede alla sua attività, infatti in città tutti sanno che un Quarry si sposa quasi esclusivamente per quello. Mary Louise andrà a vivere nella grande casa sopra il negozio, con il marito e le sue due sorelle zitelle, che contrarie a questo matrimonio, renderanno la sua vita e quella del fratello un vero incubo. Giorno dopo giorno Mary diventa sempre più consapevole dell’errore commesso, che cercherà di sopportare con lunghe passeggiate in bicicletta e una pazienza davvero notevole. Durante una di queste passeggiate si ritroverà davanti alla casa di suo cugino Robert, di cui era innamorata fin dai tempi della scuola e riavvicinandosi a lui scoprirà l’amore nella sua vita. Un amore casto, fatto di passeggiate, conversazioni e la lettura dei romanzi di Turgenev che Robert, malato ormai da tempo, ama profondamente. Il loro idillio d’amore durerà poco (forse troppo poco), ma lascerà un ricordo indelebile in Mary Louise, che cercherà in ogni modo di mantenerlo in vita nei suoi ricordi.
Il romanzo si dipana su due piani temporali. Il primo, nel presente, dove Mary Louise è rinchiusa in una casa di cura. Il secondo, nel passato, dove ci vengono narrati gli eventi della sua vita. Sicuramente il romanzo è di piacevole lettura, l’incastro temporale è perfetto e ci permette di capire e osservare come le azioni di Mary vengono travisate dalle persone a lei vicine, in alcuni casi per mera cattiveria, in altri per mancanza di sensibilità. A suo modo la protagonista di “Leggendo Turgenev” è una Bovary, ma una Bovary casta, tutta spirituale, che non solo non abbandona il sogno in cui vive dai suoi vent’anni ma in esso vuole testardamente rimanere, rimarrà per tutta la vita”.
Più che l’influenza della letteratura (di Turgenev in questo caso), quello che ho colto io nelle azioni di Mary Louise è una testardaggine ed un’ingenuità a mio parere non riconducibili all’influenza dello scrittore russo, che compare solo a metà romanzo e in 4 passaggi striminziti, la maggior parte dei quali dedicati a descrizioni di ambienti e azioni, più che a uno dei pensieri dei protagonisti del romanzo russo. Non è Turgenev a influenzare Mary Louise e non è neanche l’amore per Robert a farlo, ma solo la volontà della protagonista che si incaponisce a voler vivere nel suo sogno di gioventù. Volontà che appare allo stesso tempo granitica, per la costanza e l’impegno con cui la pratica e passiva, per la sua mancanza di coraggio nel non voler dichiarare la sua infelicità e il suo errore iniziale. Non ho provato empatia per la protagonista. Anche se per certi versi il paragone con la Bovary può sembrare calzante, in Emma, per quanto odiosa e ingenua, c’è un certo coraggio, forse una sorta di coraggiosa incoscienza, ma comunque uno stimolo ad agire che in Mary Louise è del tutto assente.
Sarà per questo che la prima pagina della mia copia del libro è rimasta orfana di note, o forse dipende dallo stile di Trevor, che per quanto chiaro e perfettamente comprensibile, non mi ha colpito come speravo. Pazienza.
Leggendo Turgenev
di William Trevor
tradotto da Laura Pignatti
Guanda
pp.248
€ 12,00