Voglio dire che non so perché scrivo. Nel caso in cui qualcuno leggesse questa cronaca, so perfettamente che potrà usarla contro di me non appena se ne presenterà l’occasione. Ma a questo punto non ho niente da perdere – io non ho mai avuto niente da perdere-, e dunque scrivo […] Scrivo piccolissimo per farci stare il maggior numero di cose possibile.
Vincitore della 57esima edizione del premio Campiello con Madrigale senza suono, Andrea Tarabbia non ha bisogno di presentazioni. Tuttavia, ho scelto di leggere il meno famoso Il demone a Beslan, (Bollati Boringhieri), perché incuriosita dalla “seconda vita” che l’autore ha voluto regalare a questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 2011, ma anche e soprattutto perché rappresenta il suo “romanzo-matrice”, il punto da dove ha sviluppato un’idea personale di letteratura (https://andreatarabbia.wordpress.com). Continua a leggere