Prima de morir tu anima esce dal corpo per recuperare le sue tracce. L’anima deve camminare in tutti i luoghi donde è stata perché allì ha lasciato un pezzetto, un poquito de sé. Deve riprenderli tutti. Solo asì può ripartire completa. Seguro che la mi anima prima de morir dovrà traversar el oceano e tornare in Italia e in tutti i paesi e le città in cui sono stata. Verrà también a trovare voi e poi camminerà sulle montagne donde ho pascolato le mie pecore. Dovrà passar anche da Lima, la capital. Quella della nonna ya sta camminando. Sarà tornata nella cascina donde abitava prima o starà facendo un gireto per il pueblo. Quando l’anima esce anche il corpo trema, e gli oggetti se desplazan.
In Perù si dice che, quando si è vicini alla morte, la propria anima ripercorre i luoghi e le situazioni rimaste irrisolte negli anni per regolare i conti sospesi e poter lasciare la terra finalmente in pace. Questo processo sembra richiedere molto tempo a Teresa, da anni ferma e apparentemente dormiente nel suo letto posizionato nel salotto di casa.
Attorno alla sua postazione si muovono ogni giorno le donne della famiglia, pianeti che orbitano attorno alla capofamiglia ognuna con la sua traiettoria, la sua velocità e direzione. Rusì, Irene, Flora, Nina e Pilar sono donne ognuna di loro a modo proprio. Ognuna con la sua storia e con i suoi segreti. I loro pensieri sono nodi difficili da sciogliere, ma insieme tessono una rete che le tiene vicine, strette l’una accanto all’altra nella casa di famiglia. Ognuna di loro veglia sul letto di Teresa, ma si trova anche ad affidarle ricordi e domande, e a cercare risposte in quel corpo silenzioso e irremovibile. Inspiegabilmente le risposte arrivano, manifestandosi attraverso oggetti, movimenti atmosferici, lividi…
La vita delle donne si permea di magia, quella magia antica e sottile che intride da sempre la quotidianità, ma che ormai rimane solo nella memoria delle nostre nonne perché oggi non abbiamo più gli occhi per vederla. Tramite la voce dell’aiutante peruviana Pilar (ognuno dovrebbe poter avere una Pilar accanto per godere della sua dolcezza e della sua saggezza), la scrittrice svela la sua formazione di antropologa parlandoci di credenze lontane legate alla vita, alla morte e ai sogni, a leggi non scritte che regolano il destino delle persone.
Teresa non aveva mai creduto a coloro che pretendono di leggere nei solchi della tua carne un destino già scritto. Come chi viaggia tutta la vita in paesi sconosciuti perdendosi e chiedendo indicazioni, per poi accorgersi di avere la mappa disegnata sulla mano. Lei le mani le aveva sempre usate per lavorare, lavarsi, mangiare, per fare una carezza, e non credeva che avrebbe mai scoperto di potervi leggere dell’altro. Ma se il destino non esisteva, su che cosa fosse la libertà mia nonna voleva spiegazioni.
Guidate dalla sua voce silenziosa, le donne riusciranno ricostruire la storia di Teresa, la storia della loro famiglia e di sé stesse. Solo dopo che avranno trovato la forza per fare i conti con il proprio passato e per abbracciare il proprio presente, i nodi si scioglieranno lasciando finalmente la nonna libera di volare via.
La sua anima, dopo aver recuperato tutti pezzetti della sua storia, se ne andò. Se le uscì dal naso, dalla bocca, dagli occhi, dalla pelle, dall’ombelico, nessuno la vide.
Arianna Cecconi tesse un quadro famigliare ricco di colore, raccontando donne diverse tra loro arricchite ognuna dalla sua storia, dalle sue fragilità e dai suoi sogni. Un’ode alla forza delle donne e alla loro capacità di amare, più forte delle imposizioni esterne, delle convenzioni sociali e del destino stesso. Un invito a leggere l’illeggibile nascosto nella quotidianità, lasciando parlare la voce antica nascosta dentro di noi.
TERESA DEGLI ORACOLI
Arianna Cecconi
Feltrinelli (I Narratori)
208 pp.
euro 16