Chiunque sia stato giovane negli Anni ’90, aveva amici, un fratello, una sorella o un conoscente anche solo lontana che faceva parte di una rock band.
Le sale prove erano i garage del componente con la casa più grande o, semplicemente, con i genitori e i vicini più tolleranti. I social network, la realtà mediatica e la FOMO erano concetti lontani.
Solitamente si presentavano come esseri mitologici di poche parole, con le cuffiette che collegavano direttamente le orecchie al walkman e le magliette con stampate sopra facce di altri esseri mitologici. Eppure, ai concerti, si scatenavano: tiravano fuori la voce e pogavano via ogni problema della vita.
Sono come guerrieri urbani dentro l’Inferno dantesco, sono colorati e vivaci, vivi e vitali. In una parola: bellissimi.
UVA e Wally sono amici da una vita. Non hanno combinato troppi guai e, da bravi fratelli minori, vivono per emulare i maggiori. Così, appena questi ultimi compiono il loro battesimo del fuoco nel panorama del rock, i due amici non possono astenersi dall’imitarli.
A iniziarli al culto è Kurt Cobain, il contante dei Nirvana. Smells like teen spirit diceva “Eccoci qui, fateci divertire” e questa sembrava la promessa più grande che la vita potesse fare. Un adolescente della generazione X, d’altronde, non chiedeva altro: vivere sfacciatamente tanto.
[…] non ci sono eroi sul palco e non ci sono eroi sotto il palco. I frequentatori di questo tipo di concerti che ci assiste e si lascia coinvolgere, si diverte tanto quanto chi suona. È questa la magia di momenti del genere.
A dare il colpo finale è l’arrivo di Reeko: lui di musica ne sa davvero. Così, ecco formarsi l’ennesima band rock. Avevano qualcosa di diverso dagli altri? No, ma chissene. Gli Anni ’90 certo non richiedevano lo sforzo disumano di spiccare sulla massa, di sgomitare e sbracciarsi urlando “io sono meglio di chiunque! Guardate me!”. La condivisione era più importante, così come lo era sentirsi parte di qualcosa, più che cercare di tirarsene fuori. Il rispetto per chi nutriva la stessa passione non aveva nulla a che vedere con la rivalità odierna.
È con Reeko che iniziano i concerti, quelli veri. E, dopo la scuola e la maturità, arrivano l’università, le separazioni, la crescita, le delusioni. E poi le case occupate perché gli affitti non te li puoi permettere, Londra e l’alcol a fiumi, l’ecstasy e il nichilismo.
Vorrei uscire con una mazza da baseball e spaccare le certezze di tutti. Quanto coraggio serve a un nichilista per riuscire a stare bene? Provateci a essere felici senza niente! […] La musica, ragazzi, la musica… se non ci fosse stata, l’amante perenne della nostra vita, cosa avremmo fatto di noi? Con cosa avremmo versato le lacrime che di nascosto abbiamo versato? […]
Si cresce e, come UVA ci racconta in un’intima prima persona, la musica cambia.
Ogni capitolo inizia con il titolo di un brano musicale. Non si può immaginare quanto le canzoni rock siano adatte ad aprire o chiudere i capitoli di vita di un adolescente. Com’era possibile capirsi così tanto? Come poteva essere la musica un linguaggio tanto riconosciuto che ti leggevano in faccia la canzone che ti suonava nel walkman?
L’amicizia tra Reeko, Wally e UVA è un sunto del panorama italiano degli Anni ’90 visto attraverso gli occhi di un adolescente che non sa ancora cosa dovrà affrontare.
Come dovrebbero essere questi esami ridicoli perché uno dimostri la propria maturità? Io parlerei di come sono cresciuto quest’anno e di certo non grazie alle stronzate che ci hanno fatto studiare col ricatto del voto o grazie alla passività del nostro corpo docente. Parlare di ‘Avanzo di cantiere’ della Banda Bassotti, che mi ha fatto capire le differenze sociali; […]
È così che Giovanni Capotombolo ci parla anche un po’ di sé stesso. Lui, come UVA, ha frequentato il DAMS e non si aspettava che la vita sarebbe diventata difficile da gestire.
Leggendo le pagine di volta in volta: intime, sfacciate, irriverenti e, spesso, dolorose, ci sentiamo nuovamente tutti vicini. La condivisione torna ad essere l’elemento cardine. A qualunque generazione apparteniate, che sia essa X, Z o Millenial, proverete nostalgia di anni meravigliosi in cui c’erano un sacco di amici e di passioni, senza l’esigenza di doverle dimostrare al mondo intero.
Nostalgia, si, magari non dei jeans a vita bassa. Quelli possono restare nel passato.
UVA. UNA VITA ALTROVE
Giovanni Capotombolo
Dalia Edizioni
pp. 272
euro 15